
Ventuno anni e undici mesi di reclusione. E’ questa la condanna chiesta dal sostituto procuratore generale di Palermo per Gaetano Sciortino, operaio 59enne accusato dell’omicidio del marmista Giuseppe Miceli, ucciso a Cattolica Eraclea il 6 dicembre 2015 all’interno del suo laboratorio. Sciortino in primo grado è stato condannato a 24 anni di reclusione e appello è stato assolto. Il nuovo processo di secondo grado, davanti alla corte d’appello di Palermo, è stato fissato dopo il ricorso del procuratore generale che ha chiesto la condanna dell’imputato difeso dagli avvocati Giovanna Morello e Santo Lucia. I familiari della vittima, che si sono costituti parte civile, sono assistiti dall’avvocato Antonino Gaziano.