
Card. Re 2025.05.07 Santa Messa per l’elezione del Romano Pontefice
Nella navata centrale di San Pietro, la sola che accoglie i fedeli, sfilano oltre duecento cardinali fra due ali di folla. Oltre 5mila le persone in Basilica per la celebrazione che inizia alle 10 del mattino. Conclave al via, dalle 19 la prima fumata.
È lunga la coda per entrare nella Basilica Vaticana, fin dall’alba. La Porta Santa del Giubileo è chiusa. Oggi intorno alla tomba di Pietro arriva un «popolo col suo senso di fede, di amore al Papa e di fiduciosa attesa» che si stringe intorno ai cardinali chiamati a eleggere il nuovo Papa, dice il cardinale decano Giovanni Battista Re. È la Messa pro eligendo Romano Pontifice, l’ultimo appuntamento pubblico del Collegio cardinalizio prima che i porporati con meno di 80 anni entrino nella Cappella Sistina e si “ritirino” dal mondo, nella clausura fra le mura leonine, per scegliere il 267° successore di Pietro. «Pregare invocando lo Spirito Santo – dice nell’omelia Re che presiede la celebrazione – è l’unico atteggiamento giusto e doveroso, mentre i cardinali elettori si preparano ad un atto di massima responsabilità umana ed ecclesiale e ad una scelta di eccezionale importanza; un atto umano per il quale si deve lasciar cadere ogni considerazione personale, e avere nella mente e nel cuore solo il Dio di Gesù Cristo e il bene della Chiesa e dell’umanità».
Intorno al baldacchino di Bernini ci sono i 133 cardinali elettori ma anche quelli che per ragioni di età non potranno votare e che, comunque, hanno partecipato alle Congregazioni generali: undici giorni di confronto per fare il punto sulla Chiesa che ha lasciato papa Francesco, per indicare le priorità della comunità ecclesiale e per delineare il “profilo” del nuovo Papa. Il cardinale Re evoca l’«amore fraterno», l’«aiuto vicendevole», l’«impegno per la fraternità umana universale». Quindi aggiunge: «Fra i compiti di ogni successore di Pietro vi è quello di far crescere la comunione: comunione di tutti i cristiani con Cristo; comunione dei vescovi col Papa; comunione dei vescovi fra di loro. Non una comunione autoreferenziale, ma tutta tesa alla comunione fra le persone, i popoli e le culture, avendo a cuore che la Chiesa sia sempre “casa e scuola di comunione”».
Le differenze di origine e di sensibilità delle berrette che formano il Collegio cardinalizio ne fanno il più ampio e variegato della storia. Allora Re tiene a sottolineare che è «forte il richiamo a mantenere l’unità della Chiesa nel solco tracciato da Cristo agli Apostoli. L’unità della Chiesa è voluta da Cristo; un’unità che non significa uniformità, ma salda e profonda comunione nelle diversità, purché si rimanga nella piena fedeltà al Vangelo». E chiede che «lo Spirito Santo illumini le menti dei cardinali elettori e li renda concordi nell’elezione del Papa».
Al termine della Messa i cardinali elettori iniziano il loro trasferimento a Casa Santa Marta e a Santa Marta Vecchia, le due residenze che li accoglieranno per il Conclave.
Questo pomeriggio alle 16.20, nella Prima Loggia del Palazzo apostolico vaticano, con la processione degli elettori dalla Cappella Paolina alla Sistina inizieranno le operazioni preliminari del Conclave, cui seguirà l’eventuale prima votazione e, nel tardo pomeriggio, la prima ’fumata’. Alle 19 prevista la prima fumata.