
La Procura di Agrigento, a firma dei sostituti procuratori Alessia Battaglia e Gaspare Bentivegna, ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di tre persone, accusate di avere minacciato di morte due coniugi agrigentini con lo scopo di fargli abbandonare l’abitazione in cui vivono per impossessarsi dell’immobile. Si tratta di Gabriele Minio, 36 anni, di Agrigento, domiciliato a Raffadali; Giuseppe Casà, 28 anni, e Samuel Donzì, 25 anni, entrambi di Agrigento.
Devono rispondere, in concorso fra loro, delle ipotesi di reati di estorsione, violenza privata, rapina, danneggiamento e violazione di domicilio. L’udienza preliminare, che si celebrerà davanti al giudice del tribunale di Agrigento, Iacopo Mazzullo, è in programma il 12 giugno.
I tre erano stati arrestati (poi rimessi in libertà) dai carabinieri del Comando provinciale di Agrigento nel mese di giugno dell’anno scorso. La vicenda ruota attorno ad un appartamento a Raffadali abitato da due coniugi e dai figli minorenni. Minio, vicino di casa della coppia, avrebbe voluto impossessarsene.
Marito e moglie, nel giro di poche settimane, sarebbero stati insultati e ripetutamente minacciati. Tutti gli imputati sono stati coinvolti, con accuse diverse, nell’inchiesta antimafia che, fra dicembre e gennaio, avrebbe disarticolato le famiglie mafiose di Villaseta e Porto Empedocle.