
La Cassazione ha confermato la sentenza di appello con cui e’ stato condannato, a 6 anni di reclusione, per l’accusa di omicidio preterintenzionale, il 46enne favarese Antonino Pirrera, accusato di avere preso parte al pestaggio di Bennardo Chiapparo, di Favara, morto a 68 anni, il 10 febbraio del 2016, nove giorni dopo avere battuto la testa per terra a causa di un violento pugno. Con il verdetto dei giudici ermellini la pena è definitiva.
Il ricorso della difesa di Pirrera è stato dichiarato inammissibile. Il 46enne si è già costituito nel carcere genovese di Marassi. I familiari di Chiapparo si sono costituiti parte civile con gli avvocati Francesco Gibilaro e Gisella Spataro ottenendo il risarcimento. Pirrera – secondo la Procura di Agrigento – voleva dare una lezione a Bennardo Chiapparo, perché poco prima, aveva rimproverato il figlioletto, autore di una “goliardata”.
E per questo avrebbe chiamato a raccolta un gruppetto di amici e mettere in atto una spedizione punitiva. Chiapparo, senza preavviso, è stato colpito con un violento pugno al torace, che lo ha fatto cadere e sbattere la testa al suolo, provocandogli in tal modo un violento trauma cranico commotivo, causandone la morte. A colpire la vittima sarebbe stato proprio il 46enne, riconosciuto unico responsabile.