
Un canicattinese nel “consorzio delle mafie” in Lombardia di cui avrebbero fatto parte Cosa nostra, ‘Ndrangheta e Camorra. Il trentanovenne di Canicattì, Gioacchino Amico, fra i personaggi chiave dell’inchiesta Hydra, rischia di finire a processo insieme ad altre 142 persone.
La Dda di Milano, infatti, alcune settimane dopo la chiusura dell’inchiesta, ha firmato la richiesta di rinvio a giudizio. Questa “federazione”, sostiene l’accusa, decideva strategie, estorsioni, azioni intimidatorie, omicidi, esercitava forti influenze sulle gare d’appalto e gestiva il traffico di stupefacenti.
Amico è stato arrestato lo scorso gennaio dopo un articolato iter processuale fra tribunale del riesame e cassazione, per gli inquirenti sarebbe uno degli esponenti del clan Senese. Nelle oltre duemila pagine di ordinanza il suo nome compare continuamente e c’è di tutto.